domenica 3 agosto 2008

Incarnazione dell'Anima Vivente


I Quattro cerchi

Per la filosofia dell'arte alchemica esistono quattro cerchi da colmare prima di giungere alla consapevolezza dell'Essere androgino (il Lapis). La vita spirituale consiste nel riempire i quattro involucri di coscienza e di perforarli, uno dopo l'altro, attraverso le modalità mentali della cognizione (rappresentate da Diana), e l'azione corporea creativa finalizzata al godimento amoroso, estetico e spirituale (Apollo). Non occorre ritirarsi in un monastero per giungere alla meta. Anzi. La vita di relazione è il primo campo di battaglia in cui l'eroe deve affrontare le prove dell'incarnazione dei sentimenti corporei in Anima. Delusioni, amarezze e fallimenti rappresentano i tre gradi della "kènosi laica" capaci di sciogliere e far evaporare definitivamente le emozioni (acquee) collegate alla sfera psichica, come la neve al sole.

a) primo cerchio: incarnazione dell'Anima Vivente (Jiiva*) nel corpo fisico
* "Il Jiva è l'anima vivente che esercita l'attività nel mondo del relativo. Secondo le tendenze acquisite compie le azioni buone e non buone, raccogliendone i frutti. Essa va e viene sperimentando i diversi corpi...questa guaina fatta di conoscenza, passa attraverso gli stati di veglia, sogno e sonno, provando piacere e dolore" (Vivekacudumani, sutra 187)

L'incarnazione dell'Anima avviene sviluppando le qualità della consapevolezza di sé. Non è vero che siamo tutti dotati di "Anima Vivente". Lo dimostra il fatto che percepiamo corpi freddi, ostili, privi di vitalità e di amore, non perché siano privi di esperienza, ma per il fatto di non essere stati in grado di elaborare le emozioni primarie per mezzo delle abilità mentali descritte simbolicamente da Apollo e Diana.

L'albero filosofale
La mente intuitiva (Diana/la Regina) e la creatività corporea (Apollo/il Re), i due agenti primari artefici dell'incarnazione dell'Anima Vivente, sviluppano insieme 5 gradi di trasformazione artistica della pulsione psichica (le emozioni corporee irrazionali rappresentate spesso dall'immagine del lupo) in consapevolezza di sé (il leone rosso), gli stessi elencati dall'albero filosofale pubblicato da Samuel Norton nel 1630



1. La soluzione (Solutio) dell'emozione ostile si traduce in consapevolezza-specchio
2. La calcinazione (Calcinatio) dell'arroganza si traduce in consapevolezza dell'identità
3. L'illazione (Hylatio) sull'attaccamento egocentrico si traduce in consapevolezza della distinzione
4. La separazione (Separatio) dai sentimenti di gelosia si traduce in consapevolezza del raggiungimento
5. La consapevolezza dell'infatuazione (e quindi dell'illusione) sancisce la definitiva consapevolezza di essere l'Anima incarnata nel corpo e di esprimere la voce dell'anima attraverso il Corpus (l'Animus junghiano) .

L'ostilità è una emozione che introduce una divisione dove non ce ne sono e la sua associazione con l'astrazione percettiva (Diana), e cioè la capacità di riconoscere le somiglianze e soprattutto le differenze fra i particolari sensibili, mostra che essa cova all'interno delal "percezione categoriale". Ti sono ostile perché ti percepisco "fuori" dalla mia categoria, classe, ceto o livello. La consapevolezza -specchio rivela la mia faccia e mi fa vedere cose che non vorrei ammettere, prima fra tutte la mia naturale tendenza a essere ostile a priori, verso chiunque non appartenga alla mia razza, cultura, status, bellezza o intelligenza.

L'arroganza è l'inflazione dell'ego. La calcinazione richiede una precisa volontà di eliminarla drasticamente.Nel tipo paranoide essa sviluppa deliri di grandezza; nel tipo schizoide porta a un masochistico perfezionistico. La calcinazione di questo sopravvalutato senso di sé porta a una consapevolezza dell'identità dell'essenza, per cui non mi riconosco nell'ego, ma nella gioia che segna la dissoluzione dei rigidi confini posti tra sé e gli altri.

L'attaccamento è amore accentrato su un bisogno, in cerca di gratificazione e per questo motivo dipendente da qualsiasi cosa o persona che prometta di gratificare il bisogno. Quando si mette in dubbio la reale natura di un amore si compie una Illazzione (Hylatio), atto necessario che conduce alla consapevolezza dell'unicità intrinseca di ciò che viene percepito. Vedere qualsiasi cosa e persona simultaneamente con tutti i loro attributi e considerarle necessarie le une alle altre , significa conferire alla percezione maggiore validità.

La gelosia è l'intolleranza verso qualsiasi rivale si frapponga al possesso o al raggiungimento di ciò che si considera di proprietà strettamente personale. La separazione consiste nel comprendere che la gelosia è legata al tentativo di sostenere il proprio ego e la sua identificazione con successi e insuccessi. Separararsi dalla gelosia significa separarsi da questa forma di ego. L'identificazione con l'ego distoglie la persona dal compito di diventare se stessa (il Lapis).

L'infatuazione è una reazione che si pone completamente al di fuori del contesto di una situazione, poiché si focalizza in modo selettivo su un solo aspetto e ignora e dimentica tutto il resto. Siamo attratti dalla luce abbagliante di un solo "petalo", mentre l'anima è in grado di amare e desiderare chi si manifesta in tutti i suoi "petali". Le fantasie e le infatuazioni servono a compensare la perdita di consapevolezza. La fine dell'infatuazione e dell'illusione non solo ripristina la vitalità del corpo, ma porta anche alla consapevolezza dell'Essere in quanto Essere (la vita dell'anima).

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